Più che un giudizio è un'investitura quella che Novak Djokovic riserva a Jannik Sinner: "E' sicuramente la prossima stella" del tennis mondiale.

La terza edizione delle Next Gen Atp Finals - il torneo annuale di tennis al quale prendono parte i migliori otto giovani Under 21 della stagione ATP World Tour - parla italiano e premia un giocatore che ormai non andrebbe più nemmeno considerato una promessa. Jannik Sinner, 18 anni, chiude la settimana all’Allianz Cloud come una certezza del tennis mondiale.
Lo certifica una vittoria chiara contro il numero 18 al mondo Alex De Minaur, uno che fa della difesa la sua forza, ma che stavolta non è riuscito a trovare nessuna chiave per scardinare il gioco dell’avversario.

"Sono felice perché ho vinto tanto in stagione e anche l’anno prossimo voglio giocare parecchio, diciamo 60 match. Se poi ne farò meno non cadrà certo il mondo. Il livello sarà più alto, dunque sarà più difficile, perché proveremo a giocare solo tornei ATP"

L'allenatore Riccardo Piatti ha parlato della crescita del giocatore altoatesino. 

"L'obiettivo che ho è quello di aiutare Jannik in questo periodo di crescita.  Ci vorranno 2-3 anni forse ancora di più per prendere quell'esperienza e competere ad alto livello. Più delle partite a me interessano molto gli allenamenti. Si sta allenando bene. Dopo aver finito la stagione nel Challenger di Ortisei si allenerà per 42 giorni a Bordighera e poi andremo in Australia"

Quali sono gli obiettivi per il prossimo anno? 

"Giocare 55-60 partite, un po' come quest'anno. Il lavoro è la cosa più importante. Jannik subito dopo le partite di qualificazioni agli US Open si andava ad allenare e dopo andava in conferenza stampa. È questo il tipo di giocatore. Nel 2005 a New York io ero con Djokovic, che ha vinto gli Us Open dopo sei anni. Perciò a Jannik dico, <se vuoi puntare ad arrivare a questo livello e hai la testa per allenarti per sette anni, potrai giocarti le tue carte>".

“Deve imparare a gestire il gioco. Federer, Nadal, Djokovic, perché vincono tanto? Perché sanno cambiare situazione di gioco anche 3 o 4 volte in un match“, sottolinea in maniera come al solito lucidissima Riccardo Piatti.  

Ma chi è Sinner fuori dal campo? 

“Uno che si diverte un sacco. Insieme ci facciamo mille risate" dice Piatti, e poi dichiara:

"ll tennis non è un lavoro: è un gioco. In questo Jannik mi ricorda un ragazzo fortissimo che si diverte un mondo a giocare a tennis”. 

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